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Visual Storytelling 

 

Cos’è il Visual Storytelling? Si tratta del processo di costruzione della narrazione di un racconto che fa leva sul contenuto emozionale di cui si fa veicolo.

 

In Italia ben oltre il 90% della comunicazione on line passa attraverso contenuti video, dato molto interessante soprattutto  per i brand che usano il visual storyltelling come strategia di web marketing.

 

E’ chiaro che la comunicazione oggi passa principalmente attraverso contenuti visivi. Si parla di visual content marketing.

 

Le immagini riescono a mescolare forma e contenuto nel minor tempo possibile.

Le immagini hanno un elevato potenziale emotivo.

 

 

L’immagine a volte può veicolare anche un contenuto simbolico cioè rimandare a qualcos’altro o evocarlo, come uno stato d’animo, un messaggio intrinseco.

 

Questa ricerca è alla base del mio stile espressivo.

 

 

CHI SONO

 

Sono laureata in Scienze della Comunicazione, ma non avrei mai immaginato di fare il lavoro che oggi faccio.

 

Lavoro in questo settore da parecchi anni ma il mio è stato un percorso lento e articolato.

 

Le arti visive mi hanno sempre affascinato e insieme alla musica sono state il leitmotiv della mia vita.

 

Con questo lavoro sono riuscita a coniugare questi due elementi in un’arte che le fonde e dove la loro coesistenza crea contenuti nuovi.

 

Mi occupo principalmente di wedding video ma realizzo anche dei video ricordo, piccoli film di famiglia, in cui racconto esperienze intime come quella del diventare genitori nelle diverse fasi evolutive di questo ruolo.

 

 

DURANTE LE RIPRESE

 

Durante le riprese dal punto di vista organizzativo suddivido il lavoro su due camere, una si occuperà della ripresa più documentaristica quindi legata più alle azioni che si stanno svolgendo e l’altra invece si focalizzerà sulle reazioni che tali azioni suscitano.

 

Questo mi consente di raccogliere un materiale corposo che mi sarà utile nella fase dell’editing.

 

Da sei mesi a questa parte sto attraversando una fase di evoluzione/trasformazione nel mio modus operandi ma soprattutto di consapevolezza dei miei limiti cosa che mi ha spinto a rimettermi in gioco, studiando molto, leggendo, guardando film soprattutto poi in questo periodo di fermo.

 

Dopo anni di gavetta e conto terzi, da quasi 1 anno e mezzo mi sono messa in proprio con l’obiettivo di percorrere la strada della videografia indipendente.

 

Per una donna tutto ciò non è affatto semplice ritengo anzi che, in mondo così maschile, la sensibilità di una donna possa sicuramente portare un punto di vista che arricchisce.

 

 

L’EDITING E IL WORFLOW

 

Il Visual Storytelling (film) nasce durante l’editing attraverso un processo creativo che nel mio caso funziona più o meno così:

 

  • La fase della visione di tutto il materiale e la sua selezione
  • L’individuazione di elementi forti che mi offrono la chiave di lettura per il montaggio e lo storytelling
  • La selezione musicale, processo che dipende fortemente dai passaggi precedenti
  • L’atto di creazione vero e proprio.

 

Poi procedo con color correction, color grading e editing audio.

 

Sia l’atto della ripresa che quella dell’editing sono un atto di esclusione. Questo perché quando deciso cosa riprendere o che scena utilizzare durante un montaggio automaticamente sto escludendo altre possibili riprese ed altre possibili scene che non inserirò nel film.

 

Quindi ciò che creo è il risultato di ciò che sono io perché io che lo sto raccontando inevitabilmente rappresento la mia visione della realtà, la mia visione di quel momento sulla base delle mie credenze, della mia cultura ecc.

 

Fermo restando che poi ciò che creo veicolerà un contenuto che arriverà solo ad alcune persone mentre ad altre sarà indifferente o non veicolerà nulla.

 

Questo fa si che ognuno crei il suo pubblico.